Scherzi, scherzi per tutti

E come si fa a non scherzare? Non si salva nessuno.

Tanto per cominciare, appena sali a bordo ti chiedono "quanti chilometri di corda ci sono sul Vespucci". La risposta è "20 centimetri", perchè la SOLA corda a bordo è quella della campana, tutte le altre sono CIME, non corde.

Quando ti svegli la mattina, in navigazione, e esci sul ponte, ti chiedono di dire che rotta stai facendo, senza guardare la girobussola. Così almeno impari ad orientarti con il sole. E se ti sbagli paghi da bere, come per QUALSIASI altro errore tu possa fare.

Ai marò un po' più semplici tocca di scendere in locale macchine a prendere un SECCHIO DI AMPERE. E attento a non versarlo...

A quelli robustelli viene comandato di andare a prendere in locale macchine la SQUADRA MEZZATONDA, che poi risulta essere l'oggetto metallico più pesante che il Capo sia riuscito a trovare, da portare al sig. X a prua; il quale dice che non è per lui e manda il marò dal sig. Y a poppa, che non la vuole e manda il marò dal sig. Z in locale calderine...

Durante la navigazione passammo lo Stretto di Messina; c'era ancora l'elettrodotto sospeso che collegava la Calabria e la Sicilia. Adesso sono rimasti solo i piloni a terra, ma allora i cavi c'erano e si vedevano bene. Prima di passare lo Stretto, venne chiamata la SAP (Squadra Antincendio in Porto) e venne fatta salire, con le scope, sull'albero di maestra, perchè alzasse i cavi per far passare la nave.

A metà navigazione gli Allievi fanno uno spettacolino, nel quale possono prendere in giro tutto e tutti senza timore di subire punizioni. E naturalmente ne approfittano. Tra una scenetta e l'altra sentivi "Shhhh, silenzio! ", e appariva un allievo travestito da Comandante, berretto in testa, mani dietro la schiena, che camminava senza dire una parola con la schiena un po' curva (faceva davvero così); e dietro, accompagnato dalla musica della Pantera Rosa, appariva a quattro zampe il braccio destro del Comandante, un TV di commissariato che non mi ricordo come si chiamasse. Alla terza apparizione il "TV" alzo' anche la zampetta per fare pipi'...

Anche la Preghiera del Marinaio venne adattata per sfottere: dove dice "fa che per sempre la cingano a difesa petti di ferro più duro del ferro che cinge questa nave", divento' "fa che per sempre la cingano a difesa petti di ferro più duro delle teste dei nostri Aspiranti".

E che io mi potevo salvare? A Napoli c'è la festa a bordo, io sono di guardia. La festa sta per finire e gli invitati devono scendere. Sono accanto al barcarizzo, vicino al Nostromo e alla Guardia. A seconda di chi passa gli dobbiamo dare il saluto appropriato, fischi e tutto. Naturalmente NESSUNO me lo ha detto e NESSUNO mi aiuta a riconoscere i Civili (un Ambasciatore va salutato come un Ammiraglio, ecc.). Sul cassero ci sono tutti gli altri Sottordini, gente di Marina sul serio che magari è in servizio ancora oggi e che sa benissimo cosa fare; stanno tutti la' sopra a prendermi per il sedere e a ridere di me. Io invento spudoratamente. Il massimo lo raggiungo quando uno, che non so assolutamente chi sia, scende dalla scaletta visibilmente ubriaco. Ondeggia paurosamente da tutte le parti, arriva non si sa come sul ponte e mi si piazza davanti. Chi e'? Come accidente lo devo salutare? Le bestie, lassù, ridono. Io sto sull'attenti con la mano al berretto, immobile, con gli occhi cerco qualche aiuto che ovviamente non arriva. L'ubriaco decide di porgermi la mano... Non posso dargli la mano, sono in divisa e con i guanti, non si fa, ma quello mi rimane davanti al muso, oscillando di qua e di la. Passano diversi secondi di panico. Alla fine mi decido, gli do la mano (tanto lui non ha capito niente) e finalmente scende. All'inferno... a te e a voi tutti sul cassero che ridete alle mie spalle. Mica sono sbarcati per andare al cinema, lo spettacolo ero io ed ero pure gratis.

E anche il mio 'amico' Rosario me ne ha combinata una. Visto che a bordo gli allievi hanno veramente poco tempo per dormire, la carogna mi ha fotografato mentre dormivo in camerino e ha messo la foto in bacheca, con la scritta 'il riposo dell'Aspirante - bordo - 30/09/81'. Il giorno dopo io salgo in coperta e non capisco come mai TUTTI si mettano a ridere quando mi vedono. E come poteva finire? Con una pagata da bere a tutti gli allievi.

Con tutte le volte che ho pagato da bere ho speso una fortuna...