Uomo in mare

Siamo al largo delle Eolie, in una giornata estiva calmissima e caldissima.

Si stava svolgendo una esercitazione (NavEx2, mi pare che si chiami, la Marina non può fare a meno delle sigle): uomo in mare. Per la verità era una lezione, più che un'esercitazione. Eravamo sul cassero e ci spiegavano con tanto di grafici e disegni cosa si debba fare se uno casca in acqua: "quello che vede cadere uno in acqua deve subito lanciargli il salvagente e gridare UOMO IN MARE. Poi deve continuare a guardarlo, mentre la nave fa un'accostata di 60°, poi una controaccostata di non mi ricordo più quanti gradi...."

La vedetta di poppa grida UOMO IN MARE!

"Piantala deficiente, è solo un'esercitazione!"
"No, no, è caduto davvero uno in acqua!"

E comincia il recupero. Era successo che uno dei marinai stava pitturando la fiancata della nave; come sempre, del resto, perchè la corrosione è una terribile nemica delle navi e la si combatte a colpi di pittura. E la tinta della Marina è pure di ottima qualità, tanto che spesso quando si incontra un peschereccio viene organizzato un baratto di vernice contro pesce fresco.

Il marò ha perso l'equilibrio ed è caduto, la vedetta lo ha visto e così l'esercitazione verbale è diventata un'operazione vera. Manovra perfetta, e in un quarto d'ora o poco più il marò era di nuovo a bordo, fradicio e felice.

Le prese in giro si sono sprecate:
"volevi fare il bagno, eh?"
"no no, voleva tornare a casa a nuoto"
"tutte le trovano per scappare dalla nave"

Eccetera. In tutto questo, che in fondo è stata solo una piccola disavventura, però, è venuto fuori un punto di vista al quale nessuno aveva mai pensato. Finite le prese in giro, il marinaio ha raccontato il SUO punto di vista: sapeva di essere stato visto, perchè gli avevano lanciato il salvagente e perchè la vedetta continuava a guardarlo, ma lui era a pelo dell'acqua e il suo orizzonte era minimo. In pochi minuti il Vespucci, alto 50 metri, non lo vedeva assolutamente più, e si è sentito totalmente, completamente, disperatamente solo.

E meno male che era giorno con mare calmo e caldo. Pensa a chi succede una cosa così in condizioni meno perfette... Le nostre divise invernali da marinaio sono fatte in modo che i calzoni si possano togliere semplicemente aprendo due bottoni posti quasi sul fianco, e in Accademia ci insegnano a tuffarci di piedi (è veramente difficile valutare l'altezza dalla murata al mare e se ti sbagli nel tuffarti di testa sei finito) e ci insegnano pure a NON nuotare (a riva non ci arriverai MAI e se ti allontani dalla nave non ti troverà mai NESSUNO).

Col mare non si scherza.